Come preannunciato nel precedente post chiudo l'esperienza di questa newsletter. La condivisione frequente dei propri pensieri e interessi ha senso se dietro c'è una vita attiva e curiosa del mondo, se si ha tempo e voglia, se c'è un rapporto con gli altri.
Gli ultimi mesi sono stati tra i più difficili per me tra anni peraltro complicati. Ho perso gradualmente il senso di quello che stavo facendo e vivendo; l'unico scopo rimasto, tangibile e pressante, è stato prendermi cura di mia madre.
Mia madre adesso non c'è più. La sofferenza di questi mesi non scomparirà, la porterò sempre con me. È scomparsa anche la finzione di una vita di routine e automatismi dietro cui nascondevo una sostanziale mancanza di scopo e di felicità.
Una parte di me sa che una pur minima routine è comunque necessaria per la sopravvivenza. Non scomparirò dai social, per notizie o comunicazioni subitanee continuerò a usare Facebook, per notizie sul mio lavoro c'è sempre il blog La fumettista curiosa, e per le immagini vecchie e nuove da mostrare ci sarà sempre Instagram.
Tre anni fa avevo iniziato ad andare in terapia (esperienza conclusa a inizio della scorsa estate). Avevo aperto un piccolo blog anonimo noto solo a pochi amici e che ho utilizzato come riflesso di quell'esperienza; ho deciso di togliere l'anonimato e di usarlo eventualmente come angolo in cui indirizzare pensieri e riflessioni più personali quando ne avrò voglia, incluse magari segnalazioni in stile Substack. Vedremo. Per chi fosse interessato il blog si chiama Strade - Appunti per una terapia settimanale.
Grazie a tutti quelli che mi hanno seguito fin qui, magari ci vedremo in giro.